Non ho ancora cominciato la lettura… aspetto il momento propizio. Credo mi piacerà moltissimo perché mi sento un po’ coinvolta per via del periodo. Io andavo all’asilo e l’atmosfera di quel tempo me la ricordo bene anche se per me non è stato un periodo brutto: i miei genitori mi e ci hanno saputo estraniare dalla guerra.
E così sì, mi ricordo gli aeroplani, l’oscuramento, i “bollini” del razionamento per comperare tutto, tanti soldati, i grandi che non si lasciavano sfuggire il notiziario in casa dei nonni, e poi la liberazione, la festa, il corteo… l’ubriacatura di una zia che si era lasciata un po’ andare, la bandiera americana e i soldati americani che ci regalavano “la cicca”.
Soprattutto mi ricordo del bambino di Malesco che abbiamo ospitato a casa, accolto in Ticino con tanti altri bambini della Val Vigezzo. Si chiamava – forse si chiama– Egidio e mi ha regalato… i pidocchi. Arrivavano sporchi ed affamati: il campo di accoglienza, quello sì è un ricordo molto triste. Egidio è stato da noi qualche mese ed è stato bello anche perché aveva la mia stessa età.
Scusa, mi sono lasciata un po’ prendere dai ricordi lontani!